VOGLIA DI SALUTE: vegetariano, vegano, crudista e salutista ecco il menu moderno
La proliferazione di vegetariani, vegani, salutisti, crudisti e affini, che viene da molti considerata una vera e propria moda, in realtà cela, per l’entità stessa del fenomeno, il pervasivo desiderio di salubrità e naturalità di cui tutti necessitiamo, indipendentemente dai gusti personali.
Se la ricerca scientifica ha compiuto passi da gigante nella lotta alle patologie più gravi, parallelamente al conseguente incremento del numero di guarigioni, stiamo assistendo all’aumento esponenziale delle più svariate forme tumorali, per molte delle quali è dimostrato scientificamente lo stretto legame con regimi alimentari insani e basati sull’assunzione di cibi manipolati con sostanze frutto di chimica di sintesi, ricchi di conservanti e realizzati con materie prime ultra-raffinate e geneticamente alterate.
L’industria del cibo ha progressivamente modificato e indirizzato le nostre abitudini alimentari, traendo linfa vitale dal tipo di quotidianità che mediamente viviamo, fatta di ritmi frenetici e permeata dalla filosofia del “tutto e subito”. L’onda lunga del salutismo sta inevitabilmente investendo anche la banchettistica, e assistiamo con piacere al crescente interesse da parte delle coppie di prossimi sposi non solo ai particolari estetici, alle scenografie e all’ambientazione complessiva dell’evento, ma anche, e soprattutto, alle caratteristiche nutrizionali dell’offerta gastronomica.
Riteniamo porre l’accento su alcune tra quelle che riteniamo le basi su cui debba poggiare un menu fondato su caratteri di maggior naturalità possibile, in un contesto nel quale la qualità, requisito imprescindibile, sia sinonimo di valore organolettico e nutrizionale.
Lievitazioni naturali: l’utilizzo di lieviti frutto di chimica di sintesi è una prassi consolidata nell’industria alimentare e nella panificazione di massa. Spesso il pane non viene neppure citato nella descrizione di un menu, mentre la base assoluta della salubrità è proprio costituita dall’alimento-base, il pane, che se non è di prima qualità è la celata e subdola fonte di gonfiori, malesseri, sensi di pesantezza. Un angolo di pani a lievitazione naturale, di diversa tipologia e aromatizzazione, è un elemento grande valore organolettico e fonte di appagamento sensoriale.
Condimenti: il “must” è rappresentato dall’olio extra-vergine di qualità, proveniente da una filiera riconosciuta e certificata. Occorre conoscere come le normative vigenti non tutelino il consumatore, e gli unici parametri stabiliti per la certificazione quale olio extra-vergine di oliva siano la bassa acidità espressa in acido oleico, e la generica assenza di difetti. Nessun riferimento a valori nutrizionali, polifenoli, grassi, ecc.. Pochi sanno che è possibile mettere in vendita un olio “italiano” semplicemente perché l’imbottigliamento è avvenuto nel nostro paese, ma è addirittura frutto di rettificazioni chimiche operate su un prodotto di bassa qualità realizzato all’estero. La semplice dichiarazione “prodotto nella Comunità Europea” (a questo argomento dedicheremo un apposito articolo) non offre nessuna garanzia di qualità all’acquirente.
Cotture: devono evitare le ossidazioni dei cibi e mantenerne inalterata la freschezza e la fragranza. Vapore, sottovuoto, basse temperature: sono i paradigmi della cucina sana e profumata.
Freschezza: la qualità delle materie prime, la loro freschezza e la loro integrità sono la “conditio sine qua non” nella realizzazione di un menu di qualità.
Dadi, glutammati, fondi artificiali: sono da bandire assolutamente nella cucina salutare e di qualità. Sono delle “scorciatoie” che omologano il gusto e rendono pesanti e meno digeribili tutte le preparazioni. La vera cucina artigianale è basata sulla realizzazione di fondi naturali che, pur richiedendo tempo, cognizioni tecniche e costi di realizzazione, sono la base per la fragranza, piacevolezza e digeribilità dei piatti.
VOGLIA DI SALUTE: vegetariano, vegano, crudista e salutista ecco il menu moderno
Bevande analcoliche: sono da preferire succhi e centrifughe, magari presentate in una buvette appositamente realizzata, al posto di bevande zuccherate e gassate prodotte da note multinazionali.
Vini salubri: è un argomento molto dibattuto, in quanto il vino è comunque un prodotto oggetto di profonde trasformazioni che avvengono durante la fermentazione alcolica. È fondamentale la conoscenza delle cantine e della loro attenzione a colture viticole prive di fitofarmaci e sostanze nocive, al moderato uso di solfiti e alla non invasività dei trattamenti enologici.
Si tratta, in sostanza, di regole generali valide indipendentemente dalle scelte di merito e di gusto.
Voglia di salute con cucina vegana, vegetariana crudista e salutista ecco il menu moderno.